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Continuità di rete: come garantire connessione in caso di emergenze o guasti.

29-11-2024

Torniamo a parlare di connessione stabile e di continuità di rete, consapevoli ormai del fatto che oggi rappresentano il fulcro delle operazioni quotidiane di qualsiasi azienda. Abbiamo già ampiamente argomentato nel nostro articolo precedente come un’interruzione improvvisa possa causare problemi su più fronti: perdite finanziarie, criticità operative, danni d’immagine e, non da ultimo,
insidie dal punto di vista della sicurezza.
Garantire una connessione stabile e continua, soprattutto durante emergenze o guasti imprevisti, è quindi fondamentale per mantenere l'efficienza e la competitività sul mercato, oltre che a migliorare il grado di sicurezza informatica aziendale. 

In questo articolo vogliamo approfondire le diverse tecnologie e strategie per assicurare la continuità di rete, con un'attenzione particolare alle soluzioni alternative come la VPN (Virtual Private Network), strumento chiave per una connessione sicura e affidabile.


Tecnologie per la continuità di rete: backup


La resilienza di una rete dipende dalla sua capacità di resistere a guasti e interruzioni senza compromettere le operazioni aziendali. Chiaramente esistono alcune tecnologie che si dimostrano strategiche, se correttamente implementate, per proteggere da eventuali perdite di dati, interruzioni del servizio e altri problemi legati alla perdita di connessione. Ci riferiamo principalmente a tecnologie di backup e ridondanza, che giocano un ruolo cruciale in questo contesto.


Cos’è il backup di rete


Il backup di rete sostanzialmente consiste nell'avere una connessione di riserva pronta a subentrare in caso di fallimento della linea principale. Questo può includere connessioni alternative come linee
DSL, fibra ottica secondaria o collegamenti wireless dedicati. Il processo prevede che i dati di uno o più dispositivi collegati a una rete vengano copiati e archiviati in un sistema di backup centralizzato o remoto. Questo metodo consente di proteggere le informazioni critiche dell'azienda, garantendo che possano essere recuperate in caso di perdita, corruzione o danneggiamento degli originali. A differenza dei backup locali, che interessano singoli dispositivi, il backup di rete sfrutta l'infrastruttura di rete per eseguire copie di sicurezza su scala più ampia e in modo più efficiente.


Come funziona il backup di rete
 

Il funzionamento del backup di rete coinvolge diversi componenti e fasi chiave. Vediamoli nel
dettaglio:

  1. Installazione di agenti di backup sui client: ogni dispositivo (server, workstation, laptop) che deve essere incluso nel processo di backup ha installato un software chiamato agente di backup. Questo software gestisce la comunicazione tra il dispositivo client e il server di backup.
  2. Configurazione del server di backup: il server di backup è il cuore del sistema. Qui vengono definite le politiche di backup, come la frequenza, i tipi di dati da includere, gli orari di esecuzione e le strategie di conservazione.
  3. Esecuzione dei backup programmati: secondo le impostazioni stabilite, il server di backup istruisce gli agenti sui client a iniziare il processo di copia dei dati. Questo avviene generalmente durante le ore di minor utilizzo della rete per minimizzare l'impatto sulle prestazioni.
  4. Trasferimento dei dati attraverso la rete: i dati selezionati vengono trasferiti dai dispositivi client al server di backup utilizzando protocolli di rete sicuri ed efficienti. La velocità di trasferimento può essere ottimizzata attraverso tecniche come la compressione dei dati e la deduplicazione.
  5. Archiviazione dei dati sul server di backup: una volta ricevuti, i dati vengono archiviati su supporti di memorizzazione dedicati, come dischi rigidi ad alta capacità, sistemi NAS (Network Attached Storage), SAN (Storage Area Network) o soluzioni di cloud storage.
  6. Gestione delle versioni e delle politiche di conservazione: il sistema tiene traccia delle diverse versioni dei file, permettendo di recuperare dati da specifici punti nel tempo. Le politiche di conservazione definiscono per quanto tempo mantenere le varie versioni dei backup.
  7. Crittografia e sicurezza: per proteggere i dati durante il trasferimento e l'archiviazione, vengono utilizzate tecniche di crittografia. Questo è fondamentale per prevenire accessi non autorizzati e garantire la conformità alle normative sulla protezione dei dati.


Tecnologie e protocolli utilizzati per i backup di rete
 

Prima di approfondire le specifiche tecniche, è fondamentale riconoscere l'importanza delle tecnologie e dei protocolli che rendono possibile un backup di rete efficiente e sicuro. Questi strumenti sono progettati per ottimizzare il trasferimento dei dati, ridurre lo spazio di archiviazione necessario e garantire la coerenza e l'affidabilità delle copie di sicurezza. Ecco alcune delle tecnologie e dei protocolli più utilizzati:

  • Protocolli di trasferimento dati: Vengono utilizzati protocolli ottimizzati per il trasferimento sicuro ed efficiente dei dati, come Rsync, FTP sicuro (SFTP), o protocolli proprietari dei software di backup.
  • Deduplicazione: Questa tecnologia identifica e rimuove i dati duplicati prima dell'archiviazione, riducendo drasticamente lo spazio necessario.
  • Compressione: I dati vengono compressi per minimizzare l'utilizzo della larghezza di banda e lo spazio su disco.
  • Snapshot: Come alternativa al backup tradizionale alcuni sistemi utilizzano snapshot a livello di file system o di blocco per catturare lo stato dei dati in un momento specifico senza interrompere le operazioni in corso. Queste istantanee rappresentano una sorta di copia temporizzata che mostra quali blocchi e file esistevano e dove si trovavano.

Tecnologie per la continuità di rete: ridondanza
 

Che cos’ è la ridondanza


La ridondanza è una strategia di progettazione e implementazione dei sistemi informatici e di rete, che prevede la duplicazione di componenti critici per garantire la continuità del servizio in caso di guasti o malfunzionamenti. Il suo obiettivo principale è aumentare l'affidabilità, la disponibilità e la resilienza dell'infrastruttura IT, minimizzando i tempi di inattività (downtime) e prevenendo perdite di dati o interruzioni dei servizi essenziali.

La ridondanza applicata alle reti può essere implementata a diversi livelli, ognuno dei quali contribuisce a mantenere la connessione attiva e affidabile:
 

  • Ridondanza di collegamento (Link Redundancy). Consiste nell'avere più connessioni fisiche o logiche tra due punti della rete. Se un collegamento fallisce, il traffico viene automaticamente instradato attraverso un altro percorso disponibile. Con linee Internet multiple si utilizzano più fornitori di servizi Internet (ISP) per garantire la connettività anche se uno dei provider subisce un'interruzione. Il trunking e aggregazione di link, invece, combina più interfacce di rete per aumentare la larghezza di banda e fornire ridondanza.
  • Ridondanza di dispositivi di rete. Prevede la duplicazione di componenti come router, switch e firewall per assicurare che, in caso di guasto di un dispositivo, un altro possa immediatamente subentrare. Parliamo di router e switch ridondanti, configurati in modalità attiva/passiva o attiva/attiva per garantire il funzionamento continuo; oppure di firewall in alta disponibilità, con implementazione di coppie di firewall che condividono le stesse configurazioni, e possono sostituirsi l'un l'altro senza interrompere il traffico.
  • Ridondanza di percorso (Path Redundancy). Si tratta della creazione di percorsi di rete alternativi attraverso i quali i dati possono viaggiare. Questo è particolarmente importante nelle reti WAN (Wide Area Network) e nelle topologie complesse. Può riguardare protocolli di routing dinamico come OSPF o BGP, che possono adattare automaticamente il percorso dei dati in base alla disponibilità dei collegamenti. Ma esistono anche gli anelli di rete (Ring Topology), configurazioni in cui i dispositivi sono collegati in un anello, permettendo al traffico di circolare in entrambe le direzioni.
  • Ridondanza di alimentazione e ambientale: Sebbene non direttamente legata al flusso dei dati, garantisce che i dispositivi di rete rimangano operativi grazie ad alimentatori ridondanti (dispositivi con più unità di alimentazione per prevenire interruzioni dovute a guasti elettrici) o a UPS e generatori, sistemi di alimentazione di emergenza che mantengono i dispositivi attivi durante blackout.


Come funziona la ridondanza nella continuità di rete
 

La ridondanza nella rete funziona attraverso meccanismi che permettono al sistema di rilevare automaticamente un guasto e di reindirizzare il traffico senza intervento manuale.

Failover automatico. Quando un componente o un collegamento fallisce, il sistema commuta automaticamente al componente ridondante. Ad esempio, se un router primario smette di funzionare, un router secondario assume il controllo immediatamente.
Load balancing. Distribuisce il traffico tra più collegamenti o dispositivi attivi simultaneamente. Questo non solo aumenta la capacità, ma garantisce anche che il fallimento di un componente non sovraccarichi gli altri.
Protocolli di alta disponibilità. Protocolli come HSRP (Hot Standby Router Protocol), VRRP (Virtual Router Redundancy Protocol) e GLBP (Gateway Load Balancing Protocol) sono progettati per gestire la ridondanza dei gateway di rete.
Monitoraggio e rilevamento. Sistemi di monitoraggio continuo che controllano lo stato dei componenti di rete e attivano gli switch-over in caso di anomalie.
 

Ridondanza multi-operatore: garantire la connessione con fornitori multipli
 

Affidarsi a un singolo fornitore di servizi Internet (ISP) espone l'azienda a rischi significativi in caso di problemi tecnici, interruzioni programmate o incidenti imprevisti. La ridondanza multi-operatore è una strategia efficace per mitigare diversi rischi. Permette una diversificazione delle infrastrutture, in
quanto utilizzando più ISP, si riduce la dipendenza da una singola infrastruttura di rete. Se un operatore subisce un'interruzione, gli altri possono mantenere attiva la connessione. Garantisce un’ottimizzazione delle prestazioni perché la presenza di più fornitori consente di bilanciare il traffico di rete, migliorando la velocità e l'affidabilità complessiva della connessione. Inoltre, potrebbe dar vita a una negoziazione dei costi: la concorrenza tra fornitori può portare a condizioni contrattuali più favorevoli, consentendo all'azienda di ottimizzare i costi operativi. 
Configurare le VPN per operare su reti di diversi operatori garantisce che l'accesso remoto sicuro sia sempre disponibile. Le VPN possono essere impostate per selezionare automaticamente il percorso migliore tra quelli disponibili, assicurando connessioni rapide e stabili anche in caso di guasti a livello di ISP.
 

Piani di emergenza e come affrontare eventuali guasti improvvisi
 

La capacità di reagire prontamente ed efficacemente a guasti improvvisi o situazioni di emergenza è cruciale per garantire la continuità operativa di un'azienda. Un piano di emergenza ben strutturato non solo minimizza l'impatto di tali eventi, ma può anche prevenire perdite finanziarie significative, danni alla reputazione e interruzioni nei rapporti con clienti e partner. Ecco come entrare nel dettaglio di ciascun elemento chiave del piano:
 

Identificazione dei rischi

  • Analisi delle minacce: Condurre una valutazione approfondita per identificare tutte le potenziali minacce alla continuità della rete. Questo include disastri naturali (terremoti, alluvioni, incendi), attacchi informatici (malware, ransomware, DDoS) e guasti hardware o software.
  • Valutazione dell'impatto: Per ogni rischio identificato, stimare l'impatto potenziale sulle operazioni aziendali, quantificando possibili perdite economiche e danni alla reputazione.
  • Probabilità di accadimento: Determinare la probabilità che ciascun rischio si verifichi, al fine di dare priorità agli sforzi di mitigazione.
  • Pianificazione delle contromisure: Sviluppare strategie specifiche per prevenire o mitigare ciascun rischio, come l'implementazione di sistemi antincendio, firewall avanzati o contratti di manutenzione hardware.


Procedure operative standard (SOP)
 

Le SOP (Standard Operating Procedures, ossia Procedure Operative Standard) assumono un ruolo fondamentale nel garantire che le azioni di ripristino e contenimento vengano messe in atto in modo rapido, coerente ed efficace. L’identificazione e la classificazione dell’incidente è il primo ambito di azione delle procedure. Le SOP, infatti, descrivono i criteri per individuare quando un problema è da considerarsi un’emergenza, come ad esempio la compromissione totale dell’accesso alla rete, la perdita di dati critici o l’interruzione dei servizi essenziali. Definiscono inoltre le categorie di gravità dell’incidente (es. minore, moderato, critico) e le conseguenti priorità di intervento.

Un’altra attività fondamentale definita dalle SOP è l’individuazione dei ruoli e delle responsabilità durante l’emergenza: chi deve essere contattato in caso di guasto (dal responsabile IT al provider esterno, fino alla dirigenza aziendale), chi coordina gli sforzi di ripristino, chi comunica con gli utenti interni ed esterni, chi monitora e documenta l’andamento della situazione. Tutto ciò assicura un flusso di lavoro ordinato, senza sovrapposizioni o buchi di responsabilità.

Inoltre, tramite le procedure tecniche di intervento, le SOP hanno anche il compito di delineare i passaggi tecnici da seguire per affrontare il guasto, come ad esempio lo spegnimento controllato di determinati server o dispositivi di rete, l’attivazione di linee di backup o sistemi ridondanti, il ripristino di configurazioni precedenti note come funzionanti, l’avvio di soluzioni temporanee per mantenere i servizi essenziali operativi. In questo modo, il personale tecnico sa esattamente cosa fare e in quale ordine, riducendo i tempi di inattività.

Anche la comunicazione interna ed esterna è importante e deve essere definita, perciò le procedure operative definiscono come e quando comunicare lo stato dell’emergenza a tutti gli stakeholder (dipendenti, clienti, fornitori, partner). 

Infine le SOP non si limitano alla gestione del guasto in sé, ma comprendono anche momenti di verifica e simulazione periodica. Testare le SOP in condizioni simulate di emergenza aiuta a individuare eventuali lacune e a mantenere alta la preparazione del personale.

 

Soluzioni alternative di connessione: VPN, hotspot e reti mobili
 

Come abbiamo visto la compromissione della connettività, rende il ricorso a soluzioni di emergenza una conditio sine qua non per evitare o quanto meno limitare tutte le criticità di cui abbiamo parlato. In questi frangenti, l’adozione di canali di connessione alternativi può fare la differenza nel salvaguardare l’accesso alle risorse informative essenziali. Le tecnologie VPN, gli hotspot mobili e le reti cellulari offrono, in diverse combinazioni e modalità, la possibilità di mantenere uno stato di produttività accettabile, riducendo l’impatto economico e organizzativo legato all’assenza di connessione. Queste soluzioni rappresentano la spina dorsale di strategie di resilienza digitale,
consentendo ad aziende e professionisti di superare senza traumi le fasi di interruzione temporanea dei servizi di rete tradizionali.

Nonostante, come abbiamo visto, la sicurezza informatica sia un ecosistema complesso che comprende molteplici elementi, la VPN rappresenta uno strumento importante per garantire la protezione dei dati in transito tra sedi aziendali, lavoratori remoti e risorse interne. Configurare e utilizzare una VPN è uno dei tasselli chiave per ridurre il rischio di intercettazioni e attacchi man-in-the-middle, soprattutto nell’era dello smart working e dell’accesso distribuito alle risorse digitali.

Le altre soluzioni alternative di connessione sono:

  • Hotspot portatili: Dispositivi dedicati che forniscono connettività Internet attraverso reti mobili, creando punti di accesso Wi-Fi sicuri per più utenti o dispositivi.
  • Tecnologie satellitari: In aree remote o in caso di disastri naturali che compromettono le infrastrutture terrestri, le connessioni satellitari possono offrire un'alternativa valida, sebbene con alcune limitazioni in termini di latenza e costi.
  • Reti mesh: Sistemi che utilizzano una rete di nodi interconnessi per creare una rete locale resiliente, utile in contesti specifici come grandi eventi o situazioni di emergenza.
     

Queste soluzioni, integrate con connessioni VPN, assicurano che le comunicazioni rimangano sicure e che l'accesso ai dati critici sia sempre disponibile, indipendentemente dalle circostanze. Concludiamo ricordando di nuovo che investire nella continuità di rete non solo protegge l'azienda
da perdite immediate, ma contribuisce a costruire una reputazione di affidabilità e professionalità nel lungo termine. In un mondo in cui l'accesso ai dati e alle risorse digitali è vitale, le organizzazioni che pianificano e si preparano adeguatamente, saranno quelle che prospereranno di fronte alle sfide future.
 

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